Succhiare il pollice o il ciuccio è normale nei bambini, ma se tale abitudine si protrae oltre i 3-4 anni di età, può influire negativamente sulla posizione dei denti e sulla conformazione del palato, agendo come un apparecchio che produce movimenti indesiderati, fino a creare una vera e propria deformazione delle arcate dentarie.
La deglutizione atipica invece è caratterizzata dalla persistenza del meccanismo di deglutizione del lattante, cioè con spinta anteriore e interposizione della lingua tra i denti . Poiché ingoiamo mediamente 2000 volte al giorno, questa spinta determina inevitabilmente una distanza eccessiva tra gli incisivi superiori e inferiori, sia in senso verticale che in direzione anteroposteriore. In questi casi, la risoluzione del problema si ottiene attraverso una terapia intercettiva associata all’ausilio della logopedia, per rieducare la lingua a una funzione normale.
Tra le abitudini viziate ricordiamo anche l’onicofagia, cioè l’abitudine di mangiarsi le unghie o anche la tendenza a mordicchiarsi le labbra. Ci sono anche una serie di anomalie, come la respirazione orale, ovvero la tendenza a respirare con la bocca aperta, che determina una conformazione stretta e ogivale del palato e che talvolta si osserva in concomitanza a ipertrofia delle adenoidi; o la postura linguale bassa, cioè l’abitudine a posizionare la lingua contro gli incisivi inferiori, invece che appoggiarla al palato, causando in alcuni casi una crescita eccessiva della mandibola e insufficiente del mascellare superiore. Talvolta è associata alla presenza di un frenulo linguale corto.
Molto frequentemente le abitudini viziate si associano a inadeguato o alterato sviluppo del mascellare superiore (palato) e la terapia più appropriata spesso è l’espansione ortopedica del palato, che ha maggiore successo tra i 6 e gli 8 anni di età ed è per questo motivo che è importante effettuare quanto prima un controllo con lo specialista, per individuare eventuali problemi nella fase iniziale, quando i danni sono ancora minimi.