La procedura di sbiancamento professionale può seguire due metodiche:
- in-office; ovvero lo sbiancamento alla poltrona, della durata di circa 1-1,5h, durante il quale dopo aver adeguatamente protetto i tessuti molli, viene applicato un gel sbiancante ad alte concentrazioni e, a seconda dei tipi, viene effettuata una attivazione con fonte luminosa o laser, fino a ottenimento del risultato desiderato;
- sbiancamento domiciliare; ovvero un kit fornito dal dentista che prevede delle mascherine individuali realizzate sui modelli del paziente, con dei serbatoi per l’applicazione del gel sbiancante. Tali mascherine vanno indossate per un tempo variabile da alcune ore a tutta la notte a seconda della concentrazione del gel.
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Qual è la differenza?
Le varie metodiche prevedono l’utilizzo di gel al perossido di idrogeno o al perossido di carbammide, ciò che cambia è la concentrazione dei gel utilizzati a seconda della metodica prescelta e soprattutto delle necessità del paziente.
Quale funziona meglio?
Non esiste un vincitore assoluto tra le due categorie, in quanto molto dipende dalle indicazioni adatte al singolo paziente e questo viene valutato durante una visita preliminare atta a effettuare una scelta consapevole. Bisogna valutare il colore, la struttura dentale, la presenza di macchie intrinseche dello smalto (discolorazioni da tetraciclina, white spot) che non sono trattabli con lo sbiancamento, la salute gengivale, la presenza di recessioni e di abrasioni cervicali, nonché la presenza di restauri (otturazioni, protesi), che ovviamente non risentono dell’effetto sbiancante.
Lo sbiancamento è dannoso?
Assolutamente no, se effettuato con tecniche e materiali di qualità e sotto la sorveglianza del professionista. Il problema interviene con i kit fai da te, magari acquistati su internet per risparmiare, che però causano dei danni a denti e gengive, quali ustioni chimiche da contatto, sensibilità dentinale grave, abrasione di tessuto dentale sano etc.
E’ necessario comunque effettuare prima una igiene professionale per rimuovere tartaro e macchie e massimizzare l’efficacia dello sbiancamento.
E se lo sbiancamento non va bene?
Nel caso i denti presentino macchie intrinseche, ovvero interne alla matrice dentale, nessuno sbiancamento è utile o risolutivo, pertanto bisogna valutare l’opportunità di una ricopertura dentale con faccette dentali. Se sono presenti protesi o restauri discolorati è indicata la sostituzione degli stessi.